Da dove arriva il denaro che ti permette di vivere?

Ti sei mai posto la domanda: “da dove arriva il denaro che mi permette di vivere?

Ti riporto la mia esperienza perchè credo possa essere condivisa da molte persone… “No, io non me la ero mai fatta, almeno non prima che le cose prendessero una piega diversa da come avevo immaginato.”

Anche per te è così?

Facciamo però un passo indietro e riprendiamo il concetto di lavoro e quali sono gli tre elementi caratterizzanti, li ricordi?

Il primo elemento è lo scambio del tempo per il denaro, scambio regolamentato dai contratti collettivi di lavoro.

Il secondo elemento che caratterizza il mercato del lavoro italiano è il cosiddetto livellamento retributivo. Siamo infatti in una situazione in cui vengono richieste sempre più responsabilità ma che spesso non sono coerenti con la retribuzione proposta. È il caso di persone inquadrate come impiegati che invece nei fatti hanno un ruolo di responsabilitù nel reparto o nell’ufficio dove lavorano.

Il terzo elemento in analisi è la bassissima attenzione al riconoscimento dei risultati. In Italia la gestione per obiettivi è sostanzialmente sconosciuta. Permane il concetto di “do il mio tempo” in cambio ricevo del denaro. Comprendiamo quindi come la qualità del tempo e della prestazione non sia al primo posto.

La maggior parte delle persone sono sicure del loro lavoro… ma siamo proprio sicuri di essere in una “botte di ferro” anziché in una “bolla di sapone”? Purtroppo non ci poniamo mai questa domanda se non prima di trovarci nella situazione in cui non possiamo più scegliere ma accettare la situazione che ci si presenta.

Un’altra importante domanda è: “quanto è capace il tuo polmone finanziario?” Cioè, quanto potresti resistere senza lavorare?

Tutti noi abbiamo delle entrate che derivano dal nostro lavoro ma realmente quanto riesci a risparmiare rispetto a ciò che usi tutti i giorni per vivere? Ad esempio le spese dell’affitto o del mutuo, della spesa, delle bollette, dell’istruzione dei figli, delle attività extra scolastiche ad esempio le attività musicali o sportive dei figli, etc.

Ti è mai capitato di pensare a quanto potresti resistere senza lavorare nel caso in cui domani non ricevessi più il tuo stipendio?

L’ultima domanda, non meno importante delle altre è: “se oggi tu volessi guadagnare di più… che strade avresti a disposizione?

Quanto dovresti lavorare di più? Potresti ragionare su un secondo lavoro? Su un extra time?

Anche in questo caso posso portarti la mia esperienza e dirti che c’è stato un periodo della mia vita in cui volevo più soldi e quindi di giorno lavoravo in uno studio medico polispecialistico e la notte consegnavo giornali e riviste a tutte le edicole del mio territorio. Dopo due mesi ero demolita perchè dormivo pochissimo e non avevo tempo per fare nulla di diverso dal lavorare e quindi mi sono ammalata. Alla fine di questa esperienza inoltre ho dovuto pagare più tasse perchè con i redditi di due lavori, ero finita nello scaglione Irpef superiore a quello in cui ero prima… quindi oltre al danno, anche la beffa.

Dopo diversi anni di approfondimenti e dopo aver analizzato varie teorie, quella che mi ha particolarmente colpito per la sua essenzialità e semplicità, è quella proposta da Robert T. Kiyosaki, la teoria su “i quadranti del cash flow”.

Qui l’autore parla di libertà finanziaria… Tu ne hai mai sentito parlare?

Sintetizzando, lui spiega che esistono 4 metodi per produrre reddito:

  • reddito da  lavoro dipendente
  •  reddito da lavoro autonomo
  • reddito da titolare di grande impresa
  • reddito da investitore (gestore di capitali).

Kiyosaki li semplifica in 4 quadranti, 2 a destra e 2 a sinistra di colori diversi (verdi e rossi) ma troverete tutti i dettagli il prossimo giovedì nel nostro blog.

Ma torniamo nuovamente alla nostra domanda: “da dove proviene il denaro che ci permette di vivere?”.

Ora ti sei risposto? Sei soddisfatto della tua risposta?

Se vuoi saperne di più, continua a seguirci e clicca qui sotto…

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About The Author

Sabrina Locambio
44 anni, sposata e madre di tre figli, "passionista" di cucina e ben-essere. Dal 2013 top manager di una azienda multinazionale, leader mondiale nel settore della salute e del benessere.

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Il mercato del lavoro… quanto ne sappiamo realmente?I quadranti del “Cash Flow”

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