Il mercato del lavoro… quanto ne sappiamo realmente?

Questa settimana ci occuperemo di analizzare la situazione del mercato del lavoro in Italia e quali sono le sue caratteristiche principali.

Spesso sentiamo le notizie in televisione e alla radio ma pensiamo spesso che non riguardano noi e quindi l’informazione resta superficiale quasi vivessimo in un altro mondo.

Per comprendere al meglio il mercato del lavoro abbiamo deciso di scegliere tre differenti fonti, una internazionale (la Commissione Europea) e due nazionali (l’ISTAT e l’INPS) in modo da avere così un quadro estremamente chiaro e assolutamente oggettivo.

La Commissione Europea attraverso l’ultimo rapporto sull’occupazione emanato da Eurostat ci comunica sinteticamente una situazione un po’ precaria.

Per quel che riguarda il Tasso di occupazione (che indica quante persone lavorano all’interno della forza lavoro potenziale italiana), l’Italia è penultima in Europa (61%/75%).

Per quel che riguarda il Tasso di attività (che indica quelli che hanno lavoro o lo stanno cercando sulla forza lavoro complessiva), Italia è ultima in Europa con un 64%.

Altro dato… Solo 1/3 delle persone che dovrebbero, lavorano!

Sintetizzando… siamo in un momento difficile che purtroppo caratterizza da qualche anno la nostra vita professionale.

Anche l’ISTAT ci comunica che i tassi di occupazione e disoccupazione sono ancora molto distanti dalla media europea, in modo particolare se pensiamo alle nuove generazioni.

Ma tutto questo si può facilmente trovare navigando nel web sui siti ufficiali e vi renderete conto che possiamo riassumere la situazione del mercato del lavoro oggi con una sola parola: PREOCCUPANTE!

Ma se da una parte ci sono le fonti che ci parlano dei dati, dall’altra, proviamo a capire invece quali sono gli elementi caratterizzanti del lavoro.

Noi ne abbiamo individuati tre:

– il primo elemento è lo scambio del tempo per denaro, scambio regolamentato dai contratti collettivi di lavoro;

– il secondo elemento che caratterizza il mercato del lavoro italiano è il cosiddetto livellamento retributivo. Siamo infatti in una situazione in cui vengono richieste responsabilità sempre più elevate ma che non sono coerenti con la retribuzione proposta. È il caso di persone inquadrate come impiegati che invece nei fatti si devono occupare addirittura della direzione generale dell’azienda.

Purtroppo questa è una situazione abbastanza frequente che mortifica l’essenza della differenza dei ruoli, delle mansioni e della diversa retribuzione in base ai gradi di responsabilità e di operatività all’interno delle strutture aziendali;

– il terzo elemento in analisi è la bassissima attenzione al riconoscimento dei risultati o anche al riconoscimento stesso della persona in quanto tale.

La sigla MBO Management by Objective (gestione per obiettivi) è sostanzialmente sconosciuta.

Permane un discorso di “do il mio tempo” in cambio ricevo del denaro. La qualità del tempo e della prestazione non è proprio al primo posto.

Sempre in quest’ottica troviamo poi quelli che noi chiamiamo ironicamente “sistemi incentivanti all’italiana”: sono sostanzialmente quasi sempre irraggiungibili e se anche per caso si dovesse riuscire a raggiungere l’obiettivo, è certo che l’anno successivo l’asticella sarebbe posizionata molto più in alto.

È qualcosa che non incentiva di certo i lavoratori a fare del loro meglio, anzi.

E’ evidente che tutto gira attorno al denaro, fonte indispensabile per vivere nel nostro mondo, ma non è un male questo; è il come ci poniamo nei confronti del denaro che fa la differenza.

A volte non ci fermiamo a pensare che tutto ha un costo e che non è accumulando rate su rate che potremo vivere meglio… siamo imbrigliati in una modalità di vita che ci fa avere tutto ciò che desideriamo anche se magari non ci serve, non rendendoci conto che spesso, abbiamo già speso il nostro stipendio ancora prima di riceverlo.

Questo a lungo andare, crea frustrazione e “offusca la nostra vista” per non dire mente e quando accade qualcosa che è fuori dal nostro controllo, “scoppiamo“.

Ma come facciamo a prevenire questa situazione?

Dobbiamo essere consapevoli di dove siamo ma soprattutto di dove vogliamo andare e per fare questo, dobbiamo prima di tutto capire da dove arriva il denaro che abbiamo e che ci permette di vivere come vogliamo… ma di questo parleremo la prossima settimana.

Oggi Ti invitiamo a riflettere su questi concetti ma se vuoi saperne di più, clicca subito qui sotto!

Condividi l'articolo se ti è piaciuto!

About The Author

Sabrina Locambio
44 anni, sposata e madre di tre figli, "passionista" di cucina e ben-essere. Dal 2013 top manager di una azienda multinazionale, leader mondiale nel settore della salute e del benessere.

No Comments

Leave a Reply

Il “motore del business”…Da dove arriva il denaro che ti permette di vivere?

|© DiscoverManager All Rights Reserved 2018 | VAT IT02410320226 | Privacy Policy | 

| info@discovermanager.com |