Il treno della Tua vita…

Un consiglio sui treni: l’importante non è dove vanno, l’importante è decidere di prenderli

(dal film Polar Express)

Mi arrivano decine di mail ogni giorno e prima di metterle nella cartella “spam” voglio sempre capire chi mi scrive e soprattutto cosa vuole dirmi. Molto curiosa la mail che vi riporto integralmente di Dan Bogiatto che mi ha fatto riflettere… non che certe cose io già non le sappia, ma a volte serve un ripasso… Non soffermatevi sugli errori di battitura, di punteggiatura o di grammatica, ma sul senso di questa mail e, sono certa, potrà essere un efficace ripasso anche per voi!

“Buongiorno,
Non so com’è il tempo da dove mi leggi, ma qui c’è un sole che spacca le pietre.
Il caldo è ormai forte, e il sole tarda a sorgere e a tramontare, rendendo le giornate lunghe e luminose.
Oggi ti scrivo con un titolo che può forse essere normale solo in paesi come il Giappone, dove i conducenti si scusano se ci sono 36 secondi ritardo.
Non minuti, secondi.
Eppure il treno di cui parlo oggi non risiede alle stazioni in città.
È un treno metaforico, che invece fa capolinea nella tua vita.
Sto parlando delle opportunità, quelle che passano una sola volta nella vita e non tornano mai più se le perdi.
Perfettamente in orario.
La difficoltà è che non esiste né un treno fisico né una tabella di orari.
Ed è per questo che la maggior parte delle persone lo perdono.
Non lo riconoscono?
Non pensano sia così importante?
Niente affatto.
Purtroppo, le persone vivono in un mondo di fantasia.
Ma non quella bella, che ti insegnano i bambini, quella che ti fa vivere la vita con felicità.
Quella che ti distrugge e ti illude.
Sono state cresciute credendo di poter controllare il futuro e di essere divinità.
So che sembro folle io a dirti una cosa del genere.
Lasciami spiegare.
Ogni giorno, le persone credono fortemente di poter controllare il futuro.
Non solo, ma giudicano costantemente il futuro in base al passato.
Altrimenti perché dovrebbero condurre una vita in cui ogni giorno portano avanti un mondo che non desiderano?
Altrimenti come farebbero a fare un lavoro che non vorrebbero fare?
A vivere con persone che non conoscono, perché ormai il concetto di famiglia e la condivisione si sono perse per strada?
A tradire il proprio partner, a mentire, a fingere che tutto vada bene mentre il matrimonio crolla a pezzi?
A salutare i figli e mandarli a una scuola che non insegna loro nulla di utile per il loro futuro?
Secondo te?
Te lo dico io.
Credono di controllare il futuro.
“Ora no, quando poi mio marito, mia moglie, sarà più convinto allora…”
“Quando incasseremo questi soldi allora potremo…”
Quando, quando, quando, credono di sapere.
Credono di sapere come andrà.
Di cosa succederà.
La vita scorre e vive anche di vita propria, ed è imprevedibile.
Le occasioni non attendono le scuse.
Le persone pensano che il momento perfetto non richiederà alcuno sforzo.
La differenza è che il momento perfetto lo si crea, non si attende.
E quando passa il treno, bisogna lanciarsi.
Questo vuol dire fare qualcosa di diverso, di incerto, di pericoloso, rinunciare a qualcosa o ancora lasciare andare la maggior parte delle volte delle credenze vincolanti.
Alla fine l’azione non è quella complessa.
Sono il pensiero e le credenze a renderla difficile.
A farti perdere il treno.
Eppure, ancora non è finita.
C’è un’altra credenza distruttiva instillata nelle persone.
Le persone credono di essere immortali.
Hanno quella protezione, quel riflesso, che isola la mente da quei pensieri che potrebbero ricordargli che la loro vita non è infinita.
Una protezione che, con il tempo, con l’eliminazione totale della morte dalle città, dalla cultura, ha permesso di rendere le persone sorde al suono della vita che scorre.
Niente cimiteri, se non di tanto in tanto per vedere i nonni, che però tanto “avevano già una certa età”, e niente ospedali se non raramente per qualche imprevisto.
Ma tu, in giro in cimitero davvero te lo sei mai fatto?
Hai mai osservato le lapidi, letto gli epitaffi?
Hai conosciuto persone che avevano una scadenza limitata della vita data da una malattia?
Che da un giorno all’altro si sono ritrovate a vivere con la morte che gli fiatava sul collo?
Io e Joyke sì.
Non auguro a nessuno questo male, eppure nei due anni in cui abbiamo fatto volontariato con il Reiki ai malati terminali di cancro e tumore abbiamo imparato quanto sia preziosa la vita.
Le persono non si rendono conto di questo.
E mi auguro che lo facciano senza che succedano cose del genere.
La vita scorre, e non sappiamo quanta ne abbiamo.
Eppure, per alcuni, da un giorno all’altro l’esistenza si condensa in un mese dalle parole di un dottore.
Immagina di essere tu la persona in questione, toccando ferro, ovviamente.
TI spingo a farlo, so che non è piacevole, ma ti insegna molto.
Che cosa faresti davvero?
Attenderesti ancora per realizzare sogni e speranze che hai messo da parte?
A visitare luoghi che tieni come schermo del computer?
Attenderesti ancora e progetteresti nuovi sistemi per fare più soldi o al posto di una riunione per una nuova campagna gireresti il mondo?
Partiresti per un’avventura o ancora rimanderesti?
Oggi ho voluto scriverti qualcosa di più corto, meno discorsivo, ma che sia più d’impatto per te e le persone che ami.
Io quei momenti li ho vissuti.
Sugli altri, su di me, sulle persone che amo.
Sono i segnali che stai per perdere un treno.
Ed ora salirci sarà molto più difficile, ma ti devi spicciare.
Se ti viene difficile correre verso il treno, lascia indietro ciò che ti impedisce di volare.
Giudizi, persone che non ti fanno stare bene e che sono lesive per te e la tua famiglia, credenze, lavori, relazioni finite….
Più ti tieni zavorre, più ti sarà difficile aiutare chi davvero ne ha bisogno, compreso te stesso.
Le persone che ti dicono che “quando avrò questo, allora sì che le cose saranno diverse e allora io farò questa cosa”, hanno dentro di sè queste credenze.
E allora ricorda questa frase, soprattutto per te stesso:
“Se le persone avessero saputo come fare quello che volevano fare, l’avrebbero già fatto.”
Rileggila un paio di volte finchè non ti entra proprio dentro.
Basta scuse.
E’ finito il gioco della volpe e l’uva.
In cima alla vite c’è l’uva più dolce e matura che tu possa aver mai visto: si chiama la vita che vuoi, dove vuoi, e sta solo a te decidere se vuoi aggiungerla.
Il come è una conseguenza.
Metti in moto la macchina e inizia a guidare.
Sarai tu a decidere dove andare, ma prima devi partire.
Primo il cuore, le cose le devi sentire.
Mentre qui realizziamo grandi cose, ci divertiamo, vediamo nascere famiglie, coppie, figli, mentre celebriamo e progettiamo la vita, realizziamo il nostro progetto di beneficenza, abbiamo comprato il primo terreno e ci espandiamo come popolo nei cuori delle persone che hanno deciso di abbracciare la nostra filosofia, mi soffermo e penso a te:
Sei felice?
Qual’è la tua situazione ideale?
Cosa ti fa andare avanti ogni giorno?
Quale sogno emoziona talmente forte da farti battere forte il cuore?
È ora di trasformarlo in realtà.
Ti attendiamo.
Alla tua libertà,
koan :-)”
E tu, ti sei accorto se il Tuo treno è già passato? Hai un’altra possibilità e non è per tutti… Decidi di salire e goderti il viaggio verso la tua libertà!
Condividi l'articolo se ti è piaciuto!

About The Author

Sabrina Locambio
44 anni, sposata e madre di tre figli, "passionista" di cucina e ben-essere. Dal 2013 top manager di una azienda multinazionale, leader mondiale nel settore della salute e del benessere.

No Comments

Leave a Reply

Sai qual è l’abilità n. 1 negli affari?La consapevolezza… Aiuta?

|© DiscoverManager All Rights Reserved 2018 | VAT IT02410320226 | Privacy Policy | 

| info@discovermanager.com |