Sai qual è l’abilità n. 1 negli affari?
“La capacità di vendere è l’abilità numero uno negli affari”.
Riprendo dal libro “A scuola di business” di Robert T. Kiyosaki con Sharon L. Lechter un concetto che può sembrare banale ma che in realtà non lo è affatto… qui, spiegato in modo semplice… Mi ha fatto riflettere, vediamo se succede lo stesso a voi!
“All’inizio del 1974, prima di congedarmi dal corpo dei Marine, andai dal padre ricco e gli chiesi di addestrarmi per il mondo del quadrante T. Ricordo ancora di essere entrato nel suo ufficio a Waikiki e di avergli chiesto un consiglio per la fase successiva della vita. Avevo ventisei anni e sapevo di aver bisogno di assistenza in un mondo in cui erano entrate pochissime persone, il mondo del quadrante T. “Che cosa dovrei fare?” gli chiesi. “Che tipo di istruzione mi occorre?”.
Alzando gli occhi dalla scrivania, il padre ricco rispose senza esitare: “Trovati un lavoro nel campo della vendita”. “Della vendita?” guaii come un cane preso a calci. “Voglio entrare nel quadrante T. Non voglio fare il venditore”. Il padre ricco smise di fare quello che stava facendo, si tolse gli occhiali e mi fissò, dicendo: “Mi hai chiesto cosa dovresti fare e io ti ho appena detto cosa fare. Se non vuoi fare quello che ti raccomando, vattene dal mio ufficio”. “Ma io voglio diventare un titolare d’impresa”. Non voglio fare il venditore”, ribattei. “Senti”, disse il padre ricco, “quante volte ti devo dire che se sei venuto per avere un consiglio, allora abbi la gentilezza di ascoltare il consiglio che ti do. Se non vuoi ascoltare il mio consiglio, allora non chiedermelo. Hai capito?”.
“Allora, spiegamelo, perchè dovrei dedicarmi alla vendita?” chiesi con un tono più umile. “La capacità di vendere è l’abilità numero uno negli affari”, disse il padre ricco. “La capacità di vendere è la capacità più importante nel quadrante T. Se non riesci a vendere, non scomodarti a pensare di diventare un titolare d’impresa”. “L’abilità numero uno?” chiesi, ripetendo quello che aveva detto. “I migliori venditori sono i leader migliori”, disse il padre ricco. “Guarda il presidente Kennedy. E’ stato uno dei più grandi oratori che io abbia mai sentito. Quando parlava, le persone erano ispirate perchè aveva il potere di parlare allo spirito della gente”. “Vuoi dire che quando parli dal palco o alla televisione, anche questo è vendere?” chiesi. “Naturalmente” rispose il padre ricco. “E quando scrivi o conversi a tu per tu con qualcuno o parli con tuo figlio, chiedendogli di raccogliere i giocattoli, tutto questo è vendere. I tuoi professori delle superiori cercavano di vendere ogni giorno”. “Alcuni non hanno fatto un ottimo lavoro”, commentai con un sorrisetto. “Beh, per questo forso non sono stati dei grandi insegnanti. Tutti i grandi maestri sono stati grandi venditori. Guarda Gesù Cristo, Buddha, Madre Teresa, Gandhi, Maometto. Sono stati tutti grandi maestri, il che significa che erano grandi venditori”. “Perciò, più sono bravo nella vendita, più ho successo nella vita?” chiesi. “E guarda la cosa in senso contrario”, rispose il padre ricco. “Guarda le persone che hanno meno successo nella vita. Sono le persone che nessuno vuole ascoltare”. “Chiunque può essere un buon venditore?” “Certo. Siamo tutti venditori nati. Guarda solo un bebè o un bambino piccolo. Se ha fame e non ottiene quello che vuole, che cosa fa?” “Inizia a piangere”, risposi. “Comunica. Inizia a vendere”. “Giusto”, disse il padre ricco. “Hai mai provato a dire a un bambino che non può avere qualcosa” Se il padre non gli dà quello che vuole, va dalla mamma. Se la madre non gli dà ciò che vuole, prende il telefono e chiama i nonni. In qualche modo, crescendo, alcuni di noi perdono l’atteggiamento ‘posso avere qualsiasi cosa desideri’. Mentre cresciamo, ci dicono di smettere di chiedere le cose, di smettere di brontolare, di smettere di fare i pestiferi. Così impariamo a smettere di vendere”. “Perciò, come adulti dobbiamo reimparare quello che sapevamo già”, dissi.”
Ti ho riportato un estratto del libro per dirti che succede più spesso di quanto pensiamo… siamo noi stessi a boicottare la nostra realizzazione perchè mi è capitato e mi capita tutt’ora di sentirmi dire… “ma io non sono un venditore, non ho la tua parlantina” quasi fosse un difetto, un modo diplomatico di dire che il lavoro che stai facendo tu, lei (o lui) non lo farà mai!
Purtroppo quando le persone ti dicono che non sono portate per fare il venditore, lo dicono dando un’accezione negativa al termine venditore… come se fare il venditore fosse l’ultima spiaggia di chi non ha alternative; normalmente le persone cercano solo il lavoro per cui hanno studiato e se poi non va come pensavano, continuano a lamentarsi senza fare nulla per cambiare e allora le colpe ricadono sulla società, sullo Stato, sulle Istituzioni e su qualunque altra cosa eccetto loro stessi. In realtà siamo schiavi del sistema e per uscirne ci vuole coraggio e determinazione, cose che molte persone non hanno e nel caso in cui avessero queste qualità, spesso non hanno il senso del sacrificio… Perchè per ottenere qualcosa che vogliamo, c’è sempre “un prezzo da pagare”.
Se tu pensi di avere queste qualità o anche se tu pensi di non averle, avrai comunque ragione… Spetta a te decidere se vuoi darti una possibilità e… agire!
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